E se immagini l’ipotesi di un Big Bang alla rovescia in cui tutti i formicai, tutti gli alveari – delle api e delle metropoli – e le cacche dei gatti e di cani escono dal loro cerchio magico e si contraggono in un punto infinitamente piccolo, ti viene da pensare che ha poca importanza il rapporto tra anima e corpo, tra materia e spirito, e che tragiche coppie di opposti amanti del pensiero umano danzano sull’abisso dell’inesplicabile assurdità dell’esistente dall’alba dei tempi.