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Minimalismo

Il punto è: ma davvero in un blog servono quelle barre laterali con tanti widget ameni, tipo gli amici di facebook, i tweet di twitter, le foto di instagram, l’elenco degli ultimi articoli e quant’altro? E tutto questo non va contro le mie idee di minimalismo, stile che a mio parere rende affascinante un blog personale? Davvero il mio blog è diventato un raccoglitore di quello che è la mia attività sui social network e niente altro?

Avevo scritto l’ultimo articolo lo scorso anno, e lo avevo dedicato ad Instagram, perché in estate mi ero divertito a darmi una possibilità da foto scema con il telefonino. Ebbene, da allora ho lasciato che questo spazio fosse invaso da tutto quello che non è un blog. Guardavo il sito e non avevo voglia di scrivere niente, tanto viveva di vita propria.

Poi questa estate il nuovo tema di default di wordpress. Una colonna. Come una colonna? Solo una colonna? L’ho testato un po’, ed era curioso vedere le varie categorie di post, come venivano inserite, come venivano formattate. Ma soprattutto la strategia che c’è dietro. Non più semplici articoli, ma immagini, audio, video, status, citazioni, galleria, chat… Una copia di Facebook? Forse, nell’ispirazione, ma di fatto una potenza di approccio non indifferente.

Eccoci allora con una rivoluzione, che spero mi renda la voglia di scrivere più spesso qua sopra. Minimalista, risalto alle immagini, possibilità di mettere post in pieno stile microblogging, senza elementi di corredo a disturbare il flusso di pensieri espressi, se non una piccola concessione nei tre spazi a pie’ di pagina.

Ci proviamo, e vediamo che succede.

Instagram

La parte divertente dei social è pure dedicarsi a scattare stupide fotografie con il telefono e poi pubblicarle. Sono tornato oggi dalle mie vacanze in Istria, dove spesso non mi andava di prendere la macchina fotografica, scegliere l’obiettivo, i filtri, studiare le pose… Diciamoci la verità: la mia Olympus pesa, e la borsa con gli accessori ancora di più.

Poi però ti capitano situazioni divertenti, o momenti che il tuo occhio da fotografo dilettante immagina in un riquadro. Ecco allora che ci viene in aiuto Instagram, che consente di fare le cose alla svelta, con poco peso a tracolla, e soprattutto permette di condividere con facilità gli scatti. Devo dire che ci sono molte cose interessanti, oltre a tanto trash. La creatività di molti rincorre le pose bimbominkia di moltissimi, ma alla fine vale la pena.

Poi non rimane che da trovare il sistema per pubblicare queste foto direttamente nel sito, senza perdere tempo con noiose operazioni di ridimensionamento, upload, descrizioni, gallery…. Lo so, sto diventando pigro. Ma ci aiutano diverse estensioni per wordpress. Scelta la prima, cinque stelle dagli utenti, direi che fa al caso mio. Ed ecco in due minuti le mie scemenze scattate col telefono a disposizione della rete. Facile, no?

Jalapeños

E adesso che ci faccio con una trentina di jalapeños? Ne avevo già raccolti una decina qualche settimana fa, belli avanti di maturazione, e ne ho ricavato i semi. Il prossimo anno infatti è mia intenzione andare più a sud possibile, scroccare dieci metri quadri di terreno a qualcuno e stabilire una piantagione a terra.

Tolti i semi ne ho ricavato una salsa a crudo, ottima per insaporire sughi e intingoli. Ma ora ce ne sono trenta, e non mi va di mandarli tutti a salsa. Ritengo quindi che, conservatone qualcuno da mangiare fresco, li possa disidratare col sale e poi metterli sott’olio, come ho fatto l’anno passato (erano di meno). Sono durati almeno fino a maggio, quindi potrebbe essere una soluzione. Oppure potrei prenderne un po’, farli a fettine, poi congelare le fettine. Oppure…

Oppure tornare all’idea originale, ovvero quella che mi ispira da marzo. Farci un bel chili. Senza peperone, soltanto jalapeños e carne. Ma non senza l’immancabile tocco di classe a fine cottura!