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Seventeen

Boston Celtics

17, come il 17 di giugno.

17, come gli anni trascorsi prima di riprendere a giocare.

17, come i punti di PP per chiudere la serie.

17, come John Havlicek in tribuna.

17, come i titoli vinti.

Ma anche altro:

5, come il Faraone Nero.

9, come l’intensità  e la voglia.

20, come Jesus Shuttlesworth.

22, come gli anni trascorsi.

24, come i punti recuperati in gara 4.

24, come il Black Mamba che non avvelena più.

25, come quello che era di altri colori.

34, come il Capitano e la Verità.

43, come la determinazione che supera i limiti

44, come il numero che manca lassù.

Devo giocoforza fare un appello a Gene, alla fine di questo elenco. Il Magister gli tradurrà  per me.

Gene, fagli rendere conto di dove si trova e della grandezza di quanto è successo. Portalo alla parata, costringilo a fare foto, fagli respirare l’aria del Celtics’ Pride, fallo innamorare della determinazione di KG, della perseveranza di P Square, delle palle quadrate di Rondo (questo magari è difficile da tradurre), mettigli a forza una maglietta con su scritto BEAT L.A., assicurati che mi abbia preso la maglia verde e bianca #5, e magari un cappellino da baseball celebrativo. Insomma, rendilo la mia estensione nella città dei fagioli, almeno per una giornata, fagli vivere il costume di un evento del genere, trasmettigli l’entusiasmo che ho io oggi, a così tante miglia di distanza. Si deve essere orgogliosi di questi ragazzi, fa’ in modo che possa apprezzare tutto questo. Con il cuore in mano, Major.

Death is nothing at all

Giovanni Morelli - 7 Aprile 1948 - 12 Giugno 2008

Death is nothing at all. It does not count.
I have only slipped away into the next room.
Nothing has happened.
Everything remains exactly as it was.
I am I, and you are you, and the old life
that we lived so fondly together is untouched, unchanged.
Whatever we were to each other, that we are still.
Call me by the old familiar name.
Speak of me in the easy way which you always used.
Put no difference into your tone.
Wear no forced air of solemnity or sorrow.
Laugh as we always laughed at the little jokes
that we enjoyed together.
Play, smile, think of me, pray for me.
Let my name be ever the household word
that it always was.
Let it be spoken without an effort,
without the ghost of a shadow upon it.
Life means all that it ever meant.
It is the same as it ever was.
There is absolute and unbroken continuity.
What is this death but a negligible accident?
Why should I be out of mind
because I am out of sight?
I am but waiting for you,
for an interval,
somewhere very near,
just round the corner.
All is well.
– Henry Scott Holland –

Just Like the Ol’ Days

Larry Bird e Magic Johnson

Eccoci qua. Come nel 1987. Un altro tassello nello scacchiere della ricostruzione, dove in missione non è soltanto il #5, ma ci sono anche io. Sono segnali, e per questo ripropongo una composizione del 1991, che mi rende fiero e malinconico allo stesso tempo.

I Celtics possono tornare in cima, e io riprendermi parte della mia vita. L’orgoglio, la forza, la determinazione, la lucidità. Perché la rabbia senza lucidità serve davvero a poco.

Beat L.A., e tutto il resto.

Il Pensiero Ritrovato

Il tempo scorre lento in tua assenza,
ed io che mi sorprendo a legger molto.
Quel libro in cui si narra un bosco folto
è tutto ciò che ho della tua essenza.

Vorrei poter un dì diventar colto;
vorrei poter studiar con insistenza.
Vorrei, ma afflitto dalla sofferenza
capisco che mi sciolgo: dio, che stolto!

È splendido, mi sono innamorato,
tre anni, forse, che non accadeva.
Mi sono liberato del passato?

Erano i tempi in cui Boston vinceva,
sì, quando lavoravo al Pergolato
e quando il mio cervello ancor rendeva.

Un’altra vita

Rinascita

Certe volte per dormire mi metto a leggere, invece avrei bisogno di attimi di silenzio. O forse avrei bisogno di attimi di silenzio per mettere a fuoco quello che non mi fa dormire. Tempo di cambiamenti, dunque. E’ necessario comprendere in che direzione si sta andando, quale strada si vuole percorrere e soprattutto chi saranno i compagni di viaggio.

La situazione politica in Italia è ad un punto di svolta, molto più acuta, a mio avviso, di quella che ci fu nel 1994. L’avvento del bipolarismo bipartisan che si paventa potrebbe essere una iattura per la nazione oppure una grossa opportunità. La stessa opportunità che hanno avuto le forze di sinistra per dare una credibile alternativa e che stanno buttando via per seguire la solita logica delle spartizioni. Gli stessi che allora rifiutarono la Bolognina, oggi sono costretti a rinunciare a quel simbolo che avevano difeso strenuamente, in nome di un’ideologia in cui io credo, ma che si può e si deve perseguire in altri modi.

Il punto è che ci sono arrivati quasi vent’anni dopo, e non perché il cambiamento viene da una scelta ponderata, ma perché è necessario per la sopravvivenza. Colpevolmente in ritardo, a causa della profonda inerzia della base, dei metodi spesso di staliniana memoria che governano i processi interni ai partiti della Sinistra, ancora nel 2008, portati avanti sovente nelle sezioni locali da dirigenti giovani, per non dire acerbi, che non contestualizzano quello che c’è dietro un simbolo nella realtà in cui vivono e in cui si trovano a fare politica. Il simbolo prima di tutto, l’ideologia dura e pura dietro ogni scelta, la ragione lasciata agli stolti.

Io sono uno degli stolti, ma sono di sinistra. Credo nei principi di moralità, giustizia, uguaglianza, pace, valore del lavoro e del sapere, centralità dell’ambiente e laicità dello stato. E per questo ho scelto di fare, oltre ad essere. Ho scelto di continuare a fare il Consigliere Comunale, nonostante tutto e tutti. Qualcuno vuole soltanto apparire, ma rimane chiuso in una cantina tra chiacchiere ammuffite. Non io. Ci vuole un’altra vita.

Proprio per questo comincia la stagione dell’azione a tutto tondo, che vedrà la proposizione e di certo la realizzazione di poche cose, forse, ma sicuramente molto importanti per la Città di Frascati, per la Sinistra, per chi vuole davvero che le cose cambino.

Andremo a sviluppare azioni, in questo blog che cambia anch’esso, diventando strumento di divulgazione dei processi e dell’agire, strumento di informazione per favorire la partecipazione e l’aggregazione, e infine, per chi avrà la pazienza di seguirci, magari uno strumento di riflessione atto a stimolare un pizzico di autocritica.

Pochi punti, essenziali, quali la raccolta differenziata porta a porta e il compostaggio dei rifiuti, il Consiglio Comunale dei ragazzi, la giusta dignità statutaria ad Agenda 21, la Pace, l’intercultura e lo sport come aggregazione sociale e di popoli per il 65° anniversario dell’8 Settembre, che vedrà una manifestazione memorabile con le città gemellate.

Questo il programma di fine mandato del Consigliere Morelli, che in questo modo intende onorare la fiducia di 935 persone che hanno votato per un’idea, espressamente con Posa Sindaco, quell’idea di Sinistra Unita e di governo che mi affascinava quattro anni fa e che affascina, come me, tante donne e tanti uomini di questa nazione, stanca di chi continua solamente a parlarsi addosso.