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Seventeen

Boston Celtics

17, come il 17 di giugno.

17, come gli anni trascorsi prima di riprendere a giocare.

17, come i punti di PP per chiudere la serie.

17, come John Havlicek in tribuna.

17, come i titoli vinti.

Ma anche altro:

5, come il Faraone Nero.

9, come l’intensità  e la voglia.

20, come Jesus Shuttlesworth.

22, come gli anni trascorsi.

24, come i punti recuperati in gara 4.

24, come il Black Mamba che non avvelena più.

25, come quello che era di altri colori.

34, come il Capitano e la Verità.

43, come la determinazione che supera i limiti

44, come il numero che manca lassù.

Devo giocoforza fare un appello a Gene, alla fine di questo elenco. Il Magister gli tradurrà  per me.

Gene, fagli rendere conto di dove si trova e della grandezza di quanto è successo. Portalo alla parata, costringilo a fare foto, fagli respirare l’aria del Celtics’ Pride, fallo innamorare della determinazione di KG, della perseveranza di P Square, delle palle quadrate di Rondo (questo magari è difficile da tradurre), mettigli a forza una maglietta con su scritto BEAT L.A., assicurati che mi abbia preso la maglia verde e bianca #5, e magari un cappellino da baseball celebrativo. Insomma, rendilo la mia estensione nella città dei fagioli, almeno per una giornata, fagli vivere il costume di un evento del genere, trasmettigli l’entusiasmo che ho io oggi, a così tante miglia di distanza. Si deve essere orgogliosi di questi ragazzi, fa’ in modo che possa apprezzare tutto questo. Con il cuore in mano, Major.

Just Like the Ol’ Days

Larry Bird e Magic Johnson

Eccoci qua. Come nel 1987. Un altro tassello nello scacchiere della ricostruzione, dove in missione non è soltanto il #5, ma ci sono anche io. Sono segnali, e per questo ripropongo una composizione del 1991, che mi rende fiero e malinconico allo stesso tempo.

I Celtics possono tornare in cima, e io riprendermi parte della mia vita. L’orgoglio, la forza, la determinazione, la lucidità. Perché la rabbia senza lucidità serve davvero a poco.

Beat L.A., e tutto il resto.

Il Pensiero Ritrovato

Il tempo scorre lento in tua assenza,
ed io che mi sorprendo a legger molto.
Quel libro in cui si narra un bosco folto
è tutto ciò che ho della tua essenza.

Vorrei poter un dì diventar colto;
vorrei poter studiar con insistenza.
Vorrei, ma afflitto dalla sofferenza
capisco che mi sciolgo: dio, che stolto!

È splendido, mi sono innamorato,
tre anni, forse, che non accadeva.
Mi sono liberato del passato?

Erano i tempi in cui Boston vinceva,
sì, quando lavoravo al Pergolato
e quando il mio cervello ancor rendeva.