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Death is nothing at all

Giovanni Morelli - 7 Aprile 1948 - 12 Giugno 2008

Death is nothing at all. It does not count.
I have only slipped away into the next room.
Nothing has happened.
Everything remains exactly as it was.
I am I, and you are you, and the old life
that we lived so fondly together is untouched, unchanged.
Whatever we were to each other, that we are still.
Call me by the old familiar name.
Speak of me in the easy way which you always used.
Put no difference into your tone.
Wear no forced air of solemnity or sorrow.
Laugh as we always laughed at the little jokes
that we enjoyed together.
Play, smile, think of me, pray for me.
Let my name be ever the household word
that it always was.
Let it be spoken without an effort,
without the ghost of a shadow upon it.
Life means all that it ever meant.
It is the same as it ever was.
There is absolute and unbroken continuity.
What is this death but a negligible accident?
Why should I be out of mind
because I am out of sight?
I am but waiting for you,
for an interval,
somewhere very near,
just round the corner.
All is well.
– Henry Scott Holland –

Un’altra vita

Rinascita

Certe volte per dormire mi metto a leggere, invece avrei bisogno di attimi di silenzio. O forse avrei bisogno di attimi di silenzio per mettere a fuoco quello che non mi fa dormire. Tempo di cambiamenti, dunque. E’ necessario comprendere in che direzione si sta andando, quale strada si vuole percorrere e soprattutto chi saranno i compagni di viaggio.

La situazione politica in Italia è ad un punto di svolta, molto più acuta, a mio avviso, di quella che ci fu nel 1994. L’avvento del bipolarismo bipartisan che si paventa potrebbe essere una iattura per la nazione oppure una grossa opportunità. La stessa opportunità che hanno avuto le forze di sinistra per dare una credibile alternativa e che stanno buttando via per seguire la solita logica delle spartizioni. Gli stessi che allora rifiutarono la Bolognina, oggi sono costretti a rinunciare a quel simbolo che avevano difeso strenuamente, in nome di un’ideologia in cui io credo, ma che si può e si deve perseguire in altri modi.

Il punto è che ci sono arrivati quasi vent’anni dopo, e non perché il cambiamento viene da una scelta ponderata, ma perché è necessario per la sopravvivenza. Colpevolmente in ritardo, a causa della profonda inerzia della base, dei metodi spesso di staliniana memoria che governano i processi interni ai partiti della Sinistra, ancora nel 2008, portati avanti sovente nelle sezioni locali da dirigenti giovani, per non dire acerbi, che non contestualizzano quello che c’è dietro un simbolo nella realtà in cui vivono e in cui si trovano a fare politica. Il simbolo prima di tutto, l’ideologia dura e pura dietro ogni scelta, la ragione lasciata agli stolti.

Io sono uno degli stolti, ma sono di sinistra. Credo nei principi di moralità, giustizia, uguaglianza, pace, valore del lavoro e del sapere, centralità dell’ambiente e laicità dello stato. E per questo ho scelto di fare, oltre ad essere. Ho scelto di continuare a fare il Consigliere Comunale, nonostante tutto e tutti. Qualcuno vuole soltanto apparire, ma rimane chiuso in una cantina tra chiacchiere ammuffite. Non io. Ci vuole un’altra vita.

Proprio per questo comincia la stagione dell’azione a tutto tondo, che vedrà la proposizione e di certo la realizzazione di poche cose, forse, ma sicuramente molto importanti per la Città di Frascati, per la Sinistra, per chi vuole davvero che le cose cambino.

Andremo a sviluppare azioni, in questo blog che cambia anch’esso, diventando strumento di divulgazione dei processi e dell’agire, strumento di informazione per favorire la partecipazione e l’aggregazione, e infine, per chi avrà la pazienza di seguirci, magari uno strumento di riflessione atto a stimolare un pizzico di autocritica.

Pochi punti, essenziali, quali la raccolta differenziata porta a porta e il compostaggio dei rifiuti, il Consiglio Comunale dei ragazzi, la giusta dignità statutaria ad Agenda 21, la Pace, l’intercultura e lo sport come aggregazione sociale e di popoli per il 65° anniversario dell’8 Settembre, che vedrà una manifestazione memorabile con le città gemellate.

Questo il programma di fine mandato del Consigliere Morelli, che in questo modo intende onorare la fiducia di 935 persone che hanno votato per un’idea, espressamente con Posa Sindaco, quell’idea di Sinistra Unita e di governo che mi affascinava quattro anni fa e che affascina, come me, tante donne e tanti uomini di questa nazione, stanca di chi continua solamente a parlarsi addosso.

DJ #3

DJ e Larry Bird

E’ sorprendente quando la morte è passata e tu non te ne sei accorto. E’ accaduto qualche giorno fa, mentre guardavo una partita dei Celtics in differita. L’allenatore, Doc Rivers, aveva sulla giacca un pin con su un trifoglio e il numero 3. All’inizio non ho capito, poi quando i commentatori, dando per scontata la notizia, hanno cominciato a ripercorrere la carriera di Dennis Johnson, ho sospettato il peggio.

Ci ha pensato la rete a darmi conferma. Eh sì, DJ ci ha lasciati lo scorso febbraio, a 52 anni, per colpa di un attacco di cuore. E a me sembra strano che uno dei miei eroi di quando ero ragazzo non ci sia più, portato via in un modo tanto improvviso quanto inaspettato. Non è il primo lutto sportivo a cui assisto. Gaetano Scirea, Andrea Fortunato, Reggie Lewis… Però DJ è diverso. Rappresenta la mia adolescenza, rappresenta il mio amore per il basket, un indirizzo che lui, assieme ai suoi compagni, mi hanno dato.

Tutto qua. Ricordare DJ non è soltanto doveroso, per me, ma è un’iniziativa che nasce da dentro. Sofferta, ponderata, attuata.