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Movember 2019

Sembra che ogni volta che mi riprometto di utilizzare questo strumento per scrivere, il blocco diventa sempre più grande. Ebbene, dopo due anni lo spunto è difficile da ignorare, soprattutto ora che l’età avanza e che tante cose succedono nella vita, a me e alle persone a cui voglio bene.

L’anno scorso ho colpevolmente saltato. L’umore non era di quelli giusti, è stato un periodo complicato. Quest’anno invece no. Quest’anno, anche se l’umore è altalenante, ci sono tutti i presupposti per portare i baffi e farlo con orgoglio, perché la prevenzione è importante, importantissima. A volte non sufficiente, ma comunque, se praticata con costanza, ti lascia margine per poter superare tutto.

Ecco, questo Movember lo dedico alla mia più cara amica, a cui farò dono di un vestito rosso in stile anni 50, a primavera. Perché poi arriverà l’estate, e di nuovo l’autunno, e saremo felicemente più vecchi di ora.

Se poi c’è qualcuno che, di nuovo, vorrà sottolineare qualcosa sul colore dei miei occhi, voglio ribadire a tutti una maledetta frase fatta: gli occhi sono lo specchio dell’anima. E i miei occhi adattano il loro colore a quello che succede, a quello che provo, a quello che sento. Oggi sono gialli, e mi sa che ci resteranno per un po’. Giorno dopo giorno, finché si riempiranno di lacrime, di gioia, una volta per tutte.

Maschi, andate a fare un controllo della prostata. E portate i baffi per ricordarlo a tutti, durante questo mese di novembre. Sembra una cosa stupida, ma vi garantisco che funziona.

Movember 2017

Sì, arrivano gli anni dispari e vengono fuori le foto migliori. E poi è dal 2011, quando ho cominciato a portare i baffi a novembre per la prevenzione dei tumori maschili, che mi ero riproposto di agghindarmi con dei pretenziosi baffi a manubrio. Come quelli delle foto dei damerini, come quelli che oggi si usa montare sui bastoncini ai matrimoni o alle feste e tutti a farsi i selfie.

Ci vuole coraggio, per girare coi baffi a manubrio. Ma ci vuole anche fierezza e tanta ironia. Qualcuno di questi coraggiosi lo conosco di persona, ed è sempre per me un piacere apprezzarne le qualità umane.

Complice il bravo fotografo Marco Brancaccia, che ringrazio per la bella foto, e Nicola Scaglione, il mio barbiere di fiducia, ci siamo riusciti. Oggi ho i baffi a manubrio. Anche se poi i miei baffi, originali calabresi, tendono a girarsi in giù dopo tre minuti, come in quelle foto un po’ gialle dei nostri padri emigranti di inizio novecento. Quelle con le giacche di velluto pesante marrone, con la coppola e con i pantaloni di tela dura che probabilmente pizzicavano sulle cosce.

Ci sarà pure chi dice che ho imbrogliato con photoshop. Il minimo sindacale sul bilanciamento dei colori era doveroso. Ma tra il sole basso, il posto, il 50mm 1.4, il soggetto figo e il fotografo bravo penso che a costoro non resti che seguire Marco nelle sue variegate attività social, andare da Nicola a tagliarsi i capelli e avere la pazienza di leggere i miei scritti autoincensanti, autocelebrativi e autoreferenziali.

L’alternativa è rimanere nella banalità dei buongiornissimi, kaffè e condividere se sei indignato!!11!!

Movember 2015

Ci è voluto qualche anno, per me oramai è il quarto, ma alla fine anche qua in Italia, grazie probabilmente a chi nello sport si è messo in gioco a partire dal rugby, novembre è diventato il mese dei baffi e dell’attività fisica. Perché il senso di benessere fisico non passa soltanto dal non essere ammalati, e la prevenzione ai tumori maschili non si fa soltanto attraverso i controlli. Muoversi tanto, mangiare in modo ordinato, organizzare iniziative di sensibilizzazione e perché no, raccolte fondi. La mia dottoressa ha detto che devo aspettare i 45 anni per fare gli esami. Ma io mi sa che al prossimo giro il test PSA lo faccio. Non si sa mai.

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