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Minimalismo

Il punto è: ma davvero in un blog servono quelle barre laterali con tanti widget ameni, tipo gli amici di facebook, i tweet di twitter, le foto di instagram, l’elenco degli ultimi articoli e quant’altro? E tutto questo non va contro le mie idee di minimalismo, stile che a mio parere rende affascinante un blog personale? Davvero il mio blog è diventato un raccoglitore di quello che è la mia attività sui social network e niente altro?

Avevo scritto l’ultimo articolo lo scorso anno, e lo avevo dedicato ad Instagram, perché in estate mi ero divertito a darmi una possibilità da foto scema con il telefonino. Ebbene, da allora ho lasciato che questo spazio fosse invaso da tutto quello che non è un blog. Guardavo il sito e non avevo voglia di scrivere niente, tanto viveva di vita propria.

Poi questa estate il nuovo tema di default di wordpress. Una colonna. Come una colonna? Solo una colonna? L’ho testato un po’, ed era curioso vedere le varie categorie di post, come venivano inserite, come venivano formattate. Ma soprattutto la strategia che c’è dietro. Non più semplici articoli, ma immagini, audio, video, status, citazioni, galleria, chat… Una copia di Facebook? Forse, nell’ispirazione, ma di fatto una potenza di approccio non indifferente.

Eccoci allora con una rivoluzione, che spero mi renda la voglia di scrivere più spesso qua sopra. Minimalista, risalto alle immagini, possibilità di mettere post in pieno stile microblogging, senza elementi di corredo a disturbare il flusso di pensieri espressi, se non una piccola concessione nei tre spazi a pie’ di pagina.

Ci proviamo, e vediamo che succede.

La lista della spesa

Ad agosto, prima dell’avvio di una nuova stagione, si tende a fare la lista della spesa per l’anno successivo. Provo a farla per questo spazio.

Mi affascinano molto i blog di introspezione, quelli in cui l’autore condivide momenti della propria vita per approfondire alcune tematiche ed esplicitare il proprio mood e il proprio feeling. Esternalizzare l’introspezione. Ma è giusto? Che razza di introspezione è, allora? Mi si dirà: ma è quello che fanno gli scrittori, ovvero trasmettere umore e sentimenti attraverso i propri scritti. E allora mi chiedo se ho pretese di essere scrittore, come la Maria Giulia, oppure no.

Procediamo allora con metodo e affrontiamo gli argomenti: in queste settimane avrei voluto parlare del mio viaggio in Finlandia, di Tallin, del Geometra Mari che si è sposato e col quale abbiamo una cena in sospeso da anni, di Garnett al Boston, di Grotte Portella, della Sinistra in generale, del fatto che non ho più tempo di approfondire tutte queste cose. Mettiamoci pure l’8 Settembre, l’Agenda 21, una casa da finire di sistemare, il lavoro. Eh già, ci sta pure quello. E rimettere in piedi Discipulus no?

Vediamo se mi viene in mente qualcos’altro. Per ora cerco di darmi da fare per sviluppare ciascuno di questi temi, anche se il tempo è poco e l’ispirazione ancora meno. Ma ormai ho deciso che ho smesso di fumare, quindi posso disporre di più tempo e di più energie.

Il mammuth e la fenice

Una discussione con il caro Tiberius mi ha fatto riflettere sullo stato di quei siti che si proponevano di divulgare, promuovere, insegnare il latino ma dei quali troviamo soltanto scheletri non sotterrati.

La mente è corsa alla gloriosa Dimora del Major, che per qualche anno ha allietato il panorama del web ma che da qualche anno giace sconsolatamente abbandonata.

Ecco dunque rinascere la voglia, come una fenice, di dotare la Dimora di uno strumento versatile e completo, che dia voglia a chi scrive di esprimere il proprio pensiero secondo le più disparate forme.

E in fondo cos’era la Dimora se non un blog ante litteram?

Parte da qui e da oggi questa nuova esperienza, con la consapevolezza che potrebbe durare poco, ma con il proposito che ciò non accada.

Buona lettura.